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L'UMIDITÀ PER RISALITA CAPILLARE
modalità operative - i fenomeni di condensa nelle murature


PREMESSA

L'umidità presente nelle murature è un fenomeno tanto dannoso quanto subdolo. Non si limita a creare macchie e sfaldamenti nell'intonaco: può arrivare ad aggredire, in maniera assolutamente invisibile, anche la struttura stessa dei materiali.
Per quanto riguarda la salute umana, inoltre, sarebbe persino troppo lungo fare l'elenco dei disturbi e delle affezioni che l'umidità può causare al nostro organismo.


LE CAUSE DELL'UMIDITA'
I tipi di umidità che possono aggredire una muratura sono principalmente:

Meteorica E’ dovuta all’acqua piovana che bagnando la parete esterna penetra nella muratura anche per tutto il suo spessore.
Da condensa Si forma per la differenza di temperatura tra l'ambiente interno e la parete fredda.
Da infiltrazione Può dipendere dalla presenza di falde acquifere o da cause impreviste (rotture di tubazioni, fognature, ecc.).
Da risalita Proviene dal terreno e risale nelle murature per capillarità.

Le prime tre cause elencate sono episodiche, legate ad eventi stagionali e straordinari. L'umidità da risalita capillare è invece un fenomeno che si manifesta costantemente durante tutto il corso dell'anno, ed interessa inoltre vastissime zone del nostro Paese.

L'UMIDITA' DA RISALITA CAPILLARE
Un muro si bagna per capillarità traendo l'acqua dal terreno con il quale è a contatto. Generalmente si tratta del terreno sul quale il muro è fondato. In alcuni casi l'umidità viene trasmessa lateralmente, dal terreno sul quale la parete è appoggiata (cosiddetta muratura controterra); anche in tale fattispecie l'acqua, dopo aver penetrato il muro lateralmente, risale per via capillare.


UMIDITA' E SALI: UN UNICO PROBLEMA
Quando una muratura si bagna per risalita capillare è estremamente probabile la presenza di sali prelevati dal terreno stesso e ceduti dall'acqua al muro all'atto della evaporazione.
I sali, portati in soluzione dall'acqua allo stato amorfo, quando l'acqua evapora cristallizzano nella muratura e aumentano fortemente di volume; il continuo ripetersi del passaggio dei sali dallo stato amorfo a quello cristallino (e viceversa) porta a danni estetici e strutturali, che si aggiungono a quelli causati dall'acqua.


DANNI DA RISALITA CAPILLARE
Un muro affetto da umidità da risalita capillare è:
   • umido con macchie scure;
   • con tinteggio staccato, se la percentuale di sali presenti è bassa;
   • con intonaco rigonfiato o sgretolato se la presenza di sali è massiccia;
   • con mattoni disgregati nei casi più gravi.


OBIETTIVI DI UN CORRETTO RISANAMENTO
Per risanare un muro in queste condizioni si deve:
   • impedire ogni ulteriore risalita di acqua;
   • eliminare l'acqua già presente nel muro;
   • neutralizzare i sali presenti;
   • impedire che l'acqua meteorica o di condensazione raggiunga i sali non insolubilizzati.

Il sistema basato sul principio fisico dell'elettroosmosi che, utilizzando prodotti specificatamente studiati, risana in modo completo e definitivo qualsiasi tipo di muratura soggetta ad umidità da risalita capillare.


IL PRINCIPIO FISICO DELL'ELETTROOSMOSI
L'elettroosmosi è un principio fisico che consiste nel movimento di un liquido attraverso un capillare, o attraverso gli innumerevoli capillari di un setto poroso (ad esempio un mattone), per effetto dell'applicazione di una differenza di potenziale elettrico.

Quando, in una muratura, vi è umidità da risalita capillare, è possibile fare un piccolo esperimento muniti solamente di un tester: si infilino i puntali del tester nello strato di malta tra i mattoni in modo tale che il positivo si trovi collocato sul fronte di risalita dell'umidità a circa un metro di altezza, mentre il negativo si trovi collocato nella posizione più agevole vicino al suolo.

Se si è riusciti a stabilire un sufficiente contatto elettrico tra muratura e puntali, è possibile misurare una differenza di potenziale negativa dell'ordine del centinaio di millivolts. La suddetta tensione, variabile da punto a punto, detta potenziale di flusso, è generata dall'acqua di risalita capillare all'interno del muro ed è proporzionale al flusso di quest'ultima.

Appare dunque evidente che la più immediata e razionale soluzione al problema di umidità per risalita capillare sia proprio quella di imporre alla muratura un potenziale maggiore ed opposto, attraverso l'inserimento di elettrodi opportuni.


I PRODOTTI
I prodotti costituenti il sistema sono essenzialmente gli elettrodi e gli insolubilizzanti dei sali.
Gli elettrodi devono dare ampie garanzie di stabilità elettrochimica e meccanica. Il fenomeno che ne limita la durata è l'elettrolisi, che accompagna ogni elettroomosi compiuta in regimi di potenziale superiore a 1,23V. Questo potenziale fortemente ossidante sull'elettrodo positivo, ne provoca la lenta ma inevitabile dissoluzione con l'aggiunta di fenomeni di passivazione che ne riducono ulteriormente il potere di scarica. Per ovviare a ciò l'elettrodo positivo deve essere concepito in modo tale che il conduttore, in metallo nobile, venga protetto da uno strato di materiale sintetico di sufficiente spessore in modo da avere buone capacità di scarica per unità lineare ed elevata resistenza alla decomposizione.

Gli elettrodi, da noi studiati, brevettati e prodotti specificatamente impiegando questa tecnologia, garantiscono ottime proprietà meccaniche, grande flessibilità e notevole stabilità elettrochimica ad un costo altamente competitivo.

Gli insolubilizzanti per cloruri e solfati sono realizzati assemblando prodotti reperibili in commercio, mentre, per l'insolubilizzazione dei nitrati, si utilizza un prodotto appositamente studiato e brevettato che consente di risanare locali che all'origine erano utilizzati come stalla o comunque fondati su terreni con alto contenuto di prodotti organici.

Completano la gamma di prodotti gli additivi per rendere conduttive le malte di chiusura degli elettrodi ed i regolatori idro-salini utilizzati, in alcuni casi, ad ulteriore protezione delle murature risanate e degli intonaci.

LE MODALITA’ OPERATIVE

Indagine preliminare

Prima di definire il tipo di intervento occorre svolgere una accurata indagine preliminare che consiste nella determinazione dell'andamento e della intensità del campo elettrico naturale generato dall'acqua di risalita capillare e nella individuazione e quantificazione dei sali presenti.
Le metodologie di diagnosi variano in funzione della accuratezza dei risultati richiesta per ogni singolo caso. Per definire il campo elettrico si può utilizzare un comune tester, ottenendo letture alquanto instabili per la difficoltà di creare un contatto adeguato e continuo con la muratura, oppure inserendo nella malta tra i mattoni spinotti metallici ed effettuando le letture con un misuratore di conducibilità in corrente alternata. L'analisi dei sali invece può essere fatta in loco per titolazione, ovvero con analisi di laboratorio su campioni prelevati in punti diversi.


Il metodo di applicazione
Si eseguono tracce per il passaggio degli elettrodi, una in corrispondenza della base della muratura (elettrodo negativo) e una sopra il livello massimo dell'umidità (elettrodo positivo).
Le tracce vengono asperse di insolubilizzanti di sali per proteggere gli elettrodi.
Si stendono gli elettrodi che sono costituiti da un dispersore di corrente in materiale metallico rivestito da polimero semiconducente ed assistito da un ulteriore dispersore bimetallico ad elevato potenziale "redox".
Si chiudono le tracce con malta cementizia addittivata con nostro specifico prodotto per aumentarne la conducibilità.
Viene installata la centralina elettronica di alimentazione ed imposto un campo elettrico inverso e maggiore di quello misurato. Per alcuni giorni vengono eseguite letture periodiche al milliamperometro installato sulla centralina.

Murature fuori terra e controterra
Nelle murature fuori terra vengono posizionati:
   • alla base della muratura un elettrodo dispersore di corrente negativo continuo, supportato nei casi più
      gravosi con elettrodi a puntazze;
   • uno o più elettrodi dispersori di corrente positivi sino al livello massimo raggiunto dall'umidità.

Nelle murature controterra vengono installati:
   • pos. 1. uno o più elettrodi dispersori di corrente positivi sino al livello massimo raggiunto dall'umidità;
   • pos. 2. una o più serie di elettrodi negativi a puntazze entro il terrapieno;
   • pos. 3. un elettrodo dispersore di corrente negativo continuo.


LA DISSALAZIONE
L'applicazione pratica del principio fisico descritto nel primo paragrafo deve tenere conto delle differenze che inevitabilmente si incontrano passando dal laboratorio al cantiere: le variabili principali sono generate dalla presenza dei sali.

Infatti, sali con anioni dalle proprietà ossidanti, come i nitrati o i cloruri, tendono a ridurre la vita degli elettrodi ed a diminuire il potere di scarica a causa dell'innesco di processi chimici secondari. A ciò si aggiunga che elevate concentrazioni saline possono addirittura invertire la direzione del campo elettrico e quindi rendere l'impianto assolutamente inefficace.

I sali inoltre sono la vera causa del degrado delle murature: l'acqua infatti bagna e quindi inscurisce il muro, ma il sale lo aggredisce arrivando nei casi peggiori a sgretolare i materiali; l'acqua inoltre evapora, ma il sale rimane aumentando progressivamente di concentrazione.
Sottolineiamo che una muratura si può ritenere risanata solo se alla deumidificazione si è unita anche una accurata dissalazione.

La dissalazione avviene per aspersione di specifici prodotti che insolubilizzano i sali, quando questi sono in quantità accettabili, o per lavaggio profondo nel caso in cui la loro quantità potrebbe compromettere il funzionamento del principio dell'elettroosmosi.


I FENOMENI DI CONDENSA NELLE MURATURE
Analisi dei problemi, cause e possibili soluzioni
I problemi legati alla formazione di condensa ed alla conseguente comparsa di macchie di umidità e di muffe sulle pareti degli ambienti abitati sono una tra le patologie più diffuse nell’ambito delle costruzioni. Le cause che alimentano questa problematiche sono molteplici e possono, in certi casi, combinarsi tra loro rendendo difficile l’individuazione della natura precisa del fenomeno.
La muffa negli ambienti abitati viene vista non solo come responsabile di problemi estetici ma anche come indicatore di problemi igienico-sanitari e di scarso comfort e benessere ambientale.
L’eliminazione della condensa e dei problemi da essa indotti, a prescindere dalle possibili cause del fenomeno di cui si dirà nel seguito, rappresenta un problema di non facile soluzione quando la casa è già abitata. Ben più semplice è invece seguire alcune regole in fase di costruzione dell’edificio che consentano di prevenire problemi futuri.
Certo è che l’umidità attiva un processo di degrado dei materiali che compongono la parete che li danneggia non solo in modo visibile ma anche invisibile. La comparsa di macchie di umidità porta nel tempo al degrado ed allo sfaldamento dell’intonaco; in questo processo restano coinvolti, in caso di condense interstiziali, anche i materiali isolanti interposti nelle pareti.
Negli ultimi decenni si è fatto molto per affrontare tutti i fenomeni di degrado dovuti all’umidità: molti tecnici e aziende hanno ideato e prodotto nuovi materiali e nuove tecnologie ma i fattori che maggiormente possono garantire ad un edificio di non incorrere in queste patologie restano sempre la corretta progettazione dei componenti, dalla scelta della tipologia costruttiva e dei prodotti più idonei, alla corretta posa in opera dei materiali, e lo svolgimento delle necessarie verifiche termo igrometriche in fase di progetto.
Le muffe si formano su pareti che sono soggette a fenomeni, più o meno visibili, di condensa.
Per eliminare definitivamente le muffe occorre intervenire in tre successive fasi.
La prima fase consiste nel bonificare, per mezzo di azione chimica e meccanica le pareti con la rimozione di muffe, licheni e funghi con utilizzo di prodotti fortemente alcalini ed alla loro successiva neutralizzazione.
La seconda fase è finalizzata a creare sulle murature un ambiente ostile allo sviluppo delle spore che dovessero successivamente depositarsi.
La terza ed ultima fase di bonifica delle murature consiste nell’eliminare il ponte termico causa di condensa diminuendo il delta termico del muro.
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